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Dadati smonta “L’uomo liquido”

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Gabriele Dadati analizza il romanzo L’uomo liquido di Antoine Sénanque (Barbès Editore). Per sapere che cos’è Catene di smontaggio leggi la prima puntata qui.

CATENE DI SMONTAGGIO di Gabriele Dadati

Il 12 marzo 1938 succedono due cose. Una è di quelle grosse: si tratta dell’occupazione di Vienna da parte della Wehrmacht e dell’annessione dell’Austria al Terzo Reich. Una è di quelle piccole, private: Pal Vadas, impiegato delle Poste centrali di Budapest, si sveglia coperto di sudore. È l’anniversario della morte di suo padre, ucciso in guerra nel 1917, ma non è per questo che suda. Anzi, una ragione per il suo sudore non c’è proprio. Un sudore che tra l’altro è così denso e così salato.

 Comincia con questi due eventi L’uomo liquido, il bel romanzo di Antoine Sénanque da poco tradotto e portato in libreria dell’editore fiorentino Barbès. Sullo sfondo c’è la Storia, quella grande, e in primo piano c’è la storia, quella piccola, di Pal Vadas e del suo sudore, che aumenta di giorno in giorno, rendendo la sua vita difficile. Si tratta infatti di un impiegato modello, silenzioso e preciso, che non vuole recare disturbo (in questo, è l’ultimo discendente di una lunga schiera di figure novecentesche che hanno i campioni dentro la narrativa di Kafka), e questo evento biologico lo intralcia nelle sue occupazioni. Tanto più quando si scopre che non è sudore, ma acqua di mare…

Quel che si racconta nell’Uomo liquido è, all’apparenza, la storia di metamorfosi e rassegnazione di Pal Vadas, un uomo che per inclinazione si lascia assoggettare al sistema, e quindi si lascia tirar fuori dalle Poste e immettere in ospedale, dove medici tra il pasticcione e il sadico gli fanno un po’ di tutto per capire cos’ha e guarirlo, naturalmente non capendo un bel niente e non guarendolo affatto. All’apparenza. Mentre in realtà… in realtà, dando un’occhiata alle date che compaiono qua e là nel romanzo e che segnano nuove metamorfosi di Pal Vadas (uomo-manichino a tal punto che lo si nomina praticamente sempre con nome e cognome), si scopre che non sono date inerti, scelte a caso. Ma sono date importanti delle vicende europee tra 1938 e 1939. E insomma la storia confluisce in qualche modo con la Storia.

Si chiede la quarta di copertina, piuttosto ben fatta: “Cos’è questo strano fenomeno che lo colpisce? Perché l’acqua che esce dal suo corpo aumenta? Perché il suo volto e il suo corpo diventano via via più mostruosi? E soprattutto, chi è Pal Vadas? Forse una sorta di sentinella dell’angoscia che cresce nel cuore dell’Europa”. Sì, è questo. E Antoine Sénanque è un altro scrittore notevole di questa Francia contemporanea sempre più interessante.


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